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“e-Family, storie di fragilità digitali” è l’innovativo progetto promosso e coordinato dall’Associazione Cittadinanza Digitale per combattere le nuove fragilità digitali, premiato con un contributo dalla Regione Lombardia all’interno dei progetti di interesse generale (Articoli 72 e 73 del Decreto legislativo 03/07/2017, n. 117, di cui alla Delibera di giunta regionale 14/03/2022, n. XI/6100) della direzione famiglia, solidarietà sociale, disabilità e pari opportunità.

La pandemia ha generato fenomeni nuovi, quali una spinta alla digitalizzazione delle nostre vite e un aumento della nostra presenza sulla rete, che hanno aumentato due rischi di marginalizzazione ed esclusione sociale in grado di creare nuovi tipi di fragilità: il “digital divide” (divario digitale) e il “cyberbullismo”.  

Il rischio legato al divario digitale è generato da un utilizzo dei servizi online della pubblica amministrazione che lascia ancora esclusi i cittadini con particolari condizioni di reddito, istruzione, connettività, età, lingua, provenienza geografica.

Recenti analisi internazionali (Digital Economy and Society Index 2022 della Commissione europea) hanno evidenziato come l’utilizzo dei servizi pubblici digitali italiani sia insoddisfacente a causa del livello di competenza dei cittadini, tale da non permettere il pieno accesso agli strumenti di democrazia digitale. Nonostante un miglioramento del divario rispetto alla media europea, oggi oltre la metà dei cittadini italiani non possiede ancora competenze digitali di base.

L’emergere di una fragilità provocata dal divario digitale, che esclude dalla comunità chi non è in grado di utilizzare le nuove tecnologie, è l’altra faccia della medaglia della fragilità derivante dal senso di isolamento dei ragazzi sempre più presenti online ed esposti ad atti di cyberbullismo.

Depressione e ansia fra adolescenti sono raddoppiate rispetto a prima della pandemia e il numero di casi di vessazioni online fra ragazzi è cresciuto del 59% (il 37% degli studenti fra i 13 e i 15 anni).

I nuovi fragili del periodo moderno sono quindi tutti quei soggetti minacciati dal divario digitale e da azioni di cyberbullismo, che nella maggior parte dei casi sono riconducibili a particolari tipi di cittadini: soggetti che vivono in condizioni di povertà, anziani, soggetti non occupati, disabili, immigrati, coloro che hanno un basso livello di istruzione e quindi non sono in grado di accedere ai servizi online, adolescenti, stranieri temporanei (si pensi alla necessità che oggi hanno i cittadini Ucraini ospitati in Italia di accedere ai servizi della pubblica amministrazione).

Il progetto “e-Family, storie di fragilità digitali” si pone l’obiettivo di contrastare le condizioni di svantaggio delle persone fragili, intervenendo sui fenomeni di marginalità e di esclusione sociale, contribuendo a reinserire e avvicinare ai servizi e alle opportunità offerte dalle tecnologie digitali i cittadini oggi esclusi, presupposto per la piena partecipazione alla vita politica, economica e sociale.

Le azioni orientare al divario digitale mirano a contrastare la separazione esistente tra le persone che dispongono degli strumenti e delle competenze per accedere alle nuove tecnologie e quelle persone che ne rimangono escluse.

Sul versante del  cyberbullismo, il progetto intende agire sui giovani del territorio attraverso politiche di ascolto, prevenzione, educazione e reinserimento per chi ne è stato vittima, con azioni di coinvolgimento attivo in linea anche con le strategie dell’anno europeo dei giovani 2022 e con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che, tra i diversi aspetti, valorizza la figura del giovane volontariato digitale all’interno della pubblica amministrazione.

“e-Family, storie di fragilità digitali” è un progetto con un forte carattere di prossimità, in risposta ai bisogni dei cittadini considerati attori delle politiche di sviluppo sociale ed economico della comunità locale. Gli interventi progettuali sono interdisciplinari e orientati a promuovere attività di ricerca, informazione, orientamento, prevenzione, contrasto e accompagnamento. Questo approccio contribuisce a mettere in rete i soggetti del terzo settore, le istituzioni e le organizzazioni private con lo scopo di rafforzare la capacità del territorio di generare capitale sociale e relazionale a supporto della crescita inclusiva e di attuare il principio universale della “cittadinanza digitale”.

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